Tanti auguri Pietro

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Bellissima la festa di Pietro per il suo terzo compleanno in una ludoteca molto carina. 

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C’era una casetta gigante (Orli ha passato mezz’ora ad arrampicarsi sul tetto per la gioia dei miei bicipiti) piena di cibo per giocare, pentoline e suppellettili. 

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 Un angolo con un banchetto degli attrezzi ed un sacco di costruzioni. E poi anche la zona creativa con sedie, tavoli e mille colori.

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C’era una torta grandissima con un trenino di macchinine di zucchero e fuochi d’artificio. Pietro era estasiato di avere tutti i suoi amichetti attorno con la mamma e il papà, era delizioso!

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Tanti auguri ancora Pietro e mi raccomando di fare il bravo con mamma quando nascerà la sorellina tra poco, la mamma avrà bisogno anche del tuo aiuto 🙂

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1 cena 2 torte tanti amici

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Lo scorso sabato Pilar, intorno ad un menù di pasta di fagioli e spezzatino di soia con carciofi e patate, ha messo insieme un gruppetto di persone che non vedeva da un po’ di tempo.

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Ero un po’ giù e avevo bisogno di sfogarmi facendo dolci (eh io son così…) quindi, mi sono azzardata a portare io il, anzi i dessert e usufruendo del babysitting di wondermike, ho voluto provare un paio di ricette, sempre superfacili (a prova mia cioè).

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La prima era una torta ‘super sana’ (come il menù del resto, in onore delle super sane Marta e Chiara) di mele, carote e uvetta speziata alla cannella…

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… l’altra una bomba goduriosa al cioccolato praticamente puro (e con quel nome “heartache chocolate cake” non poteva essere che per me).

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Facilissime entrambe son venute buone entrambe … la compagnia però ha ringraziato soprattutto mia suocera per avermi regalato il libro con la bomba cioccolatosa, quindi un doveroso grazie a Elizabeth! I know you are proud of my baking skills (deep down :-).

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E tra un bicchiere e una chiacchera è passata un’altra magnifica serata in compagnia di persone speciali, i cuccioli erano stanchi e siamo andati tutti a nanna, rimpinzati e felici!

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Immagina …

Questo è un giochino un po’ psicologico molto interessante che ho trovato in un post di Enchanted Mama di qualche giorno fa. Il giorno dopo seguiva la soluzione ma io metterò tutto di seguito. Non sarà nulla di che ma mi ha fatto pensare…

 

SCRIVERE LA PRIMA COSA CHE VIENE IN MENTE SENZA PENSARCI TROPPO!

Immagina di essere fuori a camminare e arrivi ad una casa. Descrivi la casa.

Dentro la casa c’è un tavolo. Ci sono tre oggetti sul caminetto, quali sono?

In un’altra stanza trovi una tazza. Descrivi la tazza. Che cosa fai con la tazza?

…Fuori c’è un orso. Che cosa fai con/dell’orso?

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La casa rappresenta te.

I tre oggetti rappresentano quello che fai meglio.

La tazza significa il tuo amore.

Ciò che fai con la tazza è quello che fai del tuo amore o come lo dimostri.

L’orso rappresenta un problema e cosa fai con i problemi.

 

Sarà anche una cavolata ma guarda caso uno dei miei tre oggetti era una forbice arrugginita (alquanto illuminante per una sarta ormai dimenticata come me!) e la mia tazza aveva del latte freddo che io scaldavo e bevevo (mah mi sa tanto che si collega con tutto il latte che ho dato, di mio prima, e che sto tuttora dando ad Orli dopo averlo scaldato nel biberon?…).

E voi? Qualche connessione interessante?

Tutorial di borsina romantica per la primavera

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Ecco finalmente finito uno dei miei innumerevoli progetti della mia lista dei Future crafty projects, una romantica borsina di tela grezza impreziosita da un centrino, da qualche fiorellino (opera della mia mamma) e da un frammento di pizzo.

Questo è il tutorial originale a cui mi sono ispirata, le figure sono molto utili anche se per la confezione non ho seguito le istruzioni (che mi sembravano sbagliate, o forse era solo che era sera tardi ed ero stanca…) ma ho fatto a modo mio.

Misure della borsa finita: cm 33 x 38.
MATERIALI:
Un rettangolo di tessuto per l’esterno della borsa di circa cm 90 (larghezza) x 70 (lunghezza) – io ho usato una tela avorio
Un rettangolo di tessuto per la fodera di cm 75 x 50 – io ho usato del taffetà avorio
1 Centrino e/o altre decorazioni a piacere
1 Nastrino o fettuccia di cm 10 di lunghezza (la mia era 1,5 cm di larghezza)
1 bottone
Cordonetto di seta da impunture (opzionale)
Filo in tono

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ISTRUZIONI:
Tagliare 4 rettangoli di cm 45 (lunghezza) x 35 (larghezza), 2 per l’esterno e 2 per la fodera della borsa.
Tagliare due rettangoli di cm 86 (lunghezza) x 10 (larghezza) per il manico (ed eventualmente anche uno strato di imbottitura leggera).

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Applicare il centrino e le altre decorazioni a mano fissandoli con dei piccoli punti nascosti.

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Unire le fasce del manico, rovescio contro rovescio, (eventualmente doppiarle con l’imbottitura leggera) e fare delle impunture (volendo con un cordonetto di seta da impunture) parallele nel senso della lunghezza spaziandole di 1 cm (o quanto vi piace). Lasciare i margini a vivo o rifinirli con la forbice a zigzag.

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Cucire i due rettangoli dell’esterno borsa dritto contro dritto lungo i tre lati (esclusa apertura) a 1 cm. Fare lo stesso con la fodera. Rigirare sul dritto e stirare i margini aperti.

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Creare la stondatura degli angoli della borsa (sia all’esterno che alla fodera) appiattendo gli angoli inferiori fino ad una larghezza di 7 cm. Cucire l’angolo per traverso, piegarlo verso l’alto e fissarlo a mano.

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Piegare separatamente l’esterno e la fodera di 5 cm verso il rovescio. Infilare la fodera dentro l’esterno borsa, rovescio contro rovescio, (i margini ripiegati sono ora entrambi compresi tra i due strati) e appuntare i due strati tutt’intorno.

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Se, come è successo a me, la fodera risulta leggermente più abbondante dell’esterno e fa delle piegoline in eccesso (per differenze di elasticità del tessuto) cucire rientrando di qualche millimetro per parte all’altezza della ripiegatura del bordo superiore della fodera. 

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Cucire ora l’esterno alla fodera tutt’intorno all’apertura a pochi millimetri dal bordo.

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Applicare (cucendo un rettangolo con una croce in mezzo) i manici ai due lati opposti della borsa posizionandoli a 7 cm dal bordo superiore e centrati rispetto alle cuciture laterali.

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Fare l’asola sulla fettuccia a seconda del diametro del bottone e cucirli ai lati rispettivi della borsa centrandoli rispetto all’apertura.

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E questo è il mio risultato.

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Playgroup of two

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E chi l’avrebbe mai detto che sovvertire le leggi dell’architettura di igloo fosse così divertente?

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Complice Zoe, la bimba di un’amica francese, che è venuta a giocare con Orlando lo scorso venerdì pomeriggio.

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Il tutto poi si è trasformato in una scuola da campo dove Zoe dava lezioni di “farming” a Orlando.

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Dalla faccia della maestra … non so con quali risultati (?)

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E poi tutta questa “scienza” è faticosa…

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Scherzi a parte, grazie ad Agnes ed a Zoe per esser venute a giocare e a divertirsi con noi, alla prossima!

 

Fuori fase…

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Giornata ancora strana oggi con residui di febbre e momenti di ilarità scatenata misti ancora a lagnette sparse. Orli ha dormito un po’ dopo pranzo ma si è svegliato poco dopo e non ha più dormito. Adesso alle sei (pm!) si è riaddormentato, sicuramente NON per la notte…e adesso quando si sveglia? E quanto ancora mi terrà sveglia prima di riaddormentarsi stavolta fino a domattina? Proprio oggi che sono cotta e ho un sonno che andrei già a dormire ora!

Silvia keep cool che tanto non cambia niente e ricordati go with the flow and just BE!

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Scones allo yogurt

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Per la serie”più facile di così si muore” ecco un’altra ricetta di dolcetti dal mio libro 101 Bakes & Cakes.

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Ingredienti:
350 gr farina lievitante
100 gr zucchero finissimo
85 gr burro a pezzetti
circa 175 ml yogurt o buttermilk
panna montata e marmellata di fragole (opzionale per servire)

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Preparazione:
1 – Preriscaldare il forno a 200 °C. Mescolare insieme la farina e lo zucchero in una terrina. Unire il burro a pezzettini e amalgamarlo un po’ alla volta fino a che il composto non farà i bricioloni. Fare una fontanella nel mezzo e versarvi lo yogurt tutto in una volta. Lavorare il tutto fin che non formerà un impasto morbido.
2 – Stendere l’impasto su una superficie leggermente infarinata e impastare brevemente. Stendere fino a formare un disco dello spessore di 2,5 cm e tagliare dei dischi di 5 cm di diametro (il taglio del bordo dev’essere netto!). Raccogliere i ritagli, reimpastare brevemente e fare nuovi dischi fino a finire l’impasto.

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3 – Trasferire gli scones su un foglio di carta forno appoggiato sulla teglia, un po’ spaziati gli uni dagli altri e infornare e cuocere per 12-15 minuti fino a che non salgono e si dorano in superficie. Lasciar raffreddare su una griglia e servire tiepidi con panna e marmellata (o anche così nature).

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Uno, due, tre febbre!

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Alcune cifre da ricordare.

Una gita al Pronto Soccorso per un forte malditesta che mi ha spaventato da matti.

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Due giorni di febbre alta e vita in braccio alla mamma.

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Tre visite di aiuto baby sitting della nonna (ah queste fantastiche, grazie mamma!).

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Quattro altri giorni di convalescenza a casa.

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Beh, considerato che è la prima volta che sei stato così male in due anni non ci lamentiamo. E poi è già passata!

 

“Non è colpa dei bambini”

Questo libro mi è stato prestato dalla mia amica Marta di ToccoLibra ed è, seppur per certi versi inquietante, estremamente interessante. Parla dei cosiddetti bambini iperattivi, di come in America, soprattutto ma non solo, si esageri a somministrare psicofarmaci pesanti e dannosi a bambini anche molto piccoli per tenere a bada il “problema” e di come invece molto si possa fare anche con una alimentazione ad hoc e con integratori alimentari di ultima generazione ad alto potere sull’equilibrio psicofisico del bambino.

E’ già un mese…

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Ecco, è già passato, direi volato, un mese da quando il nonno se n’è andato.

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Ho voluto ricordarlo tornando al giochino che tu adori e dove lui ti portava sempre a fare un giro prima di ammalarsi.

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Non ho rimorsi, nè rimpianti per quanto è accaduto.

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E questo forse mi aiuta molto ad accettare una realtà tanto triste.

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La mia più grande fonte di tristezza però sarà sempre il pensiero che il tuo nonno che ti adorava e che tu adoravi …

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… non potrà esserti vicino e accompagnarti con la sua allegria e dolcezza mentre crescerai.

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Chissà se ti ricorderai di lui quando sarai grande?

Forse, spero col cuore, ti rimarrà la traccia di una sensazione, quasi un soffio quasi impercettibile sul cuore di serenità e di affetto quando penserai a lui.

 

Kiwi at heart e la nostalgia di casa

Leonie è una mamma neozelandese trapiantata in Australia con degli splendidi bambini e la passione del cucito. Mi sono imbattuta nel suo blog che era proprio appena nato e la sto seguendo da allora. Lei è molto carina, commenta ogni tanto nel mio blog e mi fa sognare con i suoi post sulla sua splendida terra natìa. Oggi in particolare scrive di quanto le manchi la parte della sua famiglia in NZ e di quanto speciale questa sia, con i suoi alti e bassi certo, con i suoi difetti ma anche con tanto amore, supporto, collaborazione e sostegno reciproco … e se vi par poco questo?! 

A proposito della bellezza della normalità grazie a Leonie per il suo contributo, la vita vera non è mai noiosa!