JCB song

Here’s one that Orlando always likes, especially the bit towards the end when it speeds up.

Success of the song largely down to the video – produced by one talented guy with more patience than I’ll ever have…

More info here

httpvhd://www.youtube.com/watch?v=rGkseGFQLh4

Top con ruches – tutorial di MadebyRae

This weekend, thanks to some babysitting from wondermike, I could make this lovely spring ruffle top following a very easy and hugely satisfactory tutorial from Made by Rae posted on Sew, Mama, Sew!

It’s been very easy to make it and I love the result, awesome tutorial indeed! I loved it so much I have made a translation available for my italian craft mates. I hope is ok with the author.

 top-ruffles-blog

Questo weekend, grazie a wondermike che ha fatto un (bel) po’ di babysitting, sono riuscita a fare questo top  seguendo le spiegazioni di questo splendido e facilissimo tutorial di Made by Rae su Sew, Mama, Sew!

Ho pensato di tradurlo in italiano per chi volesse cimentarsi:

TOP CON RUCHES – TUTORIAL di MADE by RAE (tutte le foto sono di Made by Rae)

Step 1: Prendere la misura del torace e dei fianchi.?

Misurare attorno al torace, con il centimentro sotto le ascelle e sopra il seno (non nella parte più ampia del petto).  Arrotondare gli eventuali millimetri, aggiungere 2,5 cm di morbidezza, dividere per due e infine aggiungere 2 cm per i margini.

Esempio: Se la misura del torace è 86,5 cm arrotondare a 86 cm + 2 cm (morbidezza) =

88 cm / 2 = 44 cm + 2 cm (margini) = 46 cm (questa misura verrà chiamata X cm).

Questa è la formula per le tue misure:

:?____ + 2 cm = _____ / 2 = _____ + 2 cm = ________ cm

Dopodichè misurare la circonferenza fianchi nel punto della loro massima larghezza. Dividere questo numero per 2 e aggiungere 2 cm per i margini.

Esempio: Se la circonferenza fianchi è 97 cm allora:

97 cm / 2 = 48,5 cm (arrotondare a 49)+ 2 cm (margini) = 51 cm (che chiameremo Y).

Dettaglio del dietro.

Step 2: Tagliare i pezzi.

Per il busto e le spalline: Tagliare 4 rettangoli, ognuno di 13 cm per X cm.

La maggior parte dei tessuti sono più elastici in un verso che nell’altro (fare una prova sul tessuto tirando orizzontalmente o verticalmente per vedere quale è il verso più elastico o “traverso filo”). Dal momento che questo capo si infila senza lampo o simili, assicurarsi di tagliare il lato più lungo di ogni rettangolo nella direzione del traverso filo ovvero della maggiore elasticità. Due dei rettangoli saranno per le fasce del busto (davanti e dietro), e due per le spalline (anche se solo due sono mostrati nella foto sopra).

Per le tasche: Tagliare 2 rettangoli, ognuno di 15 cm x 30 cm.

Per le ruches: Tagliare 2 rettangoli, ognuno di 7 cm x 55 cm.

Per il busto del top: Tagliare 2 trapezoidi come mostrato nel diagramma (vedi anche spiegazione sotto):

Top / Petto = X cm + 15 cm

Height / Lunghezza = 45 cm o lunghezza desiderata

Bottom / Fianchi = Y cm + 15 cm

Ovvero: Per la larghezza del top sopra, prendere X cm e aggiungere  15 cm per le pieghe (o per l’arricciatura). Per la larghezza all’orlo, prendere Y cm e aggiungere 15 cm di morbidezza  (non deve risultare troppo attillato ai fianchi).

Per la lunghezza: 45 cm è più che sufficiente per una taglia M (ma è comunque meglio dover accorciare che allungare dopo!)

Nell’incertezza misurare verticalmente la lunghezza dal petto ai fianchi, aggiungere qualche cm per l’orlo e utilizzare questa misura come lunghezza.

Per esempio: Un trapezoide può misurare 46 cm + 15 cm =  61 cm all’orlo superiore, 50 cm + 15 cm = 65 cm all’orlo inferiore, per 45 cm di altezza.

Step 3: Unire le fasce del petto e segnare la posizione delle spalline.

Prendere i due rettangoli delle fasce del petto e posizionare i dritti l’uno contro l’altro. Cucire ciascun fianco con cucitura a 1 cm.

Stirare le cuciture aperte, piegare a metà per il verso della lunghezza la fascia e stirarla. Ripiegare a 0,7 cm verso l’interno e stirare uno dei margini dell’anello della fascia; questo sarà il lato interno della fascia del top.

Piegare ciascuna delle fasce delle spalline a metà lungo la lunghezza e stirare.

Stirare all’interno piegando a 0,7 cm uno dei lati lunghi di ciascuna fascia (questo margine ripiegato sarà il lato interno della spallina).

Segnare il centro del davanti e del dietro delle fasce del petto con un pennarello lavabile o un gessetto. Appuntare ciascuna spallina al davanti della fascia a distanza uguale dal centro (ad esempio 8 cm). Lasciar per ora libero il dietro il dietro delle spalline.

Provarsi le fasce ed eventualmente aggiustare la spaziatura (tener presente che le ruches anche occuperanno 7 cm per lato). Se è possibile farsi appuntare da qualcuno il dietro delle spalline nella giusta posizione sempre a distanza uguale dal centro. Può esser d’aiuto per migliorare l’aderenza alle spalle inclinarle leggermente (come mostrato nella foto sopra).

Segnare la fascia del petto nei punti in cui incontra la spallina.

Step 4: Attaccare le ruches (opzionale).

Rifinire l’orlo delle ruches piegando e ripiegando il margine a 0,7 cm e impunturandolo (si può rifinire anche con birillino della tagliacuci come nella foto).

Con un punto dal passo lungo cucire due linee lungo il margine non rifinito della ruches a 0,3 e 0,7 cm dal bordo. Arricciare la ruches.

Rifinire il lato corto delle ruches piegando il margine a 0,3 cm, ripiegando poi a 0,7 e infine cucendo (oppure rifinire con birillino della tagliacuci come nella foto).

Allineare la ruches al lato aperto (quello non ripiegato) della spallina e appuntarla con il dritto contro dritto della spallina. Aggiustare l’arricciatura della ruche in modo da farla coincidere con la lunghezza desiderata.

Cucire la ruche alla spallina con cucitura a 1 cm. Rigirare sul dritto, stirare i margini verso l’interno della spallina,  piegare la spallina a metà per la lunghezza in modo che il margine libero (precedentemente stirato  a 0,7 cm) sia appoggiato all’altro con ruches. Impunturare chiudendo la spallina a 0,3 cm  dalla cucitura  della ruche.

Ripiegare all’interno i lati corti della spallina e impunturare. Ripetere tutto per l’altra spallina.

Step 5: Creare gli scalfi (opzionale).

Segnare sulla fascia del petto dove termina la ruche.

Trasferire i segni all’interno della fascia. Rivoltare la fascia. Disegnare sul rovescio un semicerchio compreso tra i due segni su ciscun fianco della fascia con il margine inferiore della curva a 2,5 cm dalla piegatura.

Cucire lungo la curva, tagliare i margini in eccesso e gli angoli superiori, rivoltare sul dritto e stirare.

Step 6: Creare le pieghe sul davanti e sul dietro del top.

Segnare il centro del davanti (segno viola nella foto). Cominciando a 2,5 cm dal centro, fare tre paia di segni a 2,5 cm di distanza l’uno dall’altro saltando 3,8 cm tra ciascun paio . In altre parole, la spaziatura risulterà così dal centro verso l’esterno: 2,5 cm / 2,5 cm / 3,8 cm / 2,5 cm / 3,8 cm /2,5 cm  (come mostrano i segni blu; solo quelli di destra sono mostrati nella foto sopra).

Ripetere per l’altra parte del davanti, come mostrato nella foto.

Ciascun segno blu della foto corrisponde all’estremità della piega. Piegare il tessuto in modo che il segno blu stia sopra e appuntare la piega. Ogni piega ora misurerà  1,25 cm. Piegare il tessuto in modo che le pieghe siano rivolte verso l’esterno.

Prima di cucire definitivamente le pieghe misurare il margine superiore del davanti per essere sicuri che sia esattamente X cm. (vedi Step 1). Modificare la larghezza delle pieghe se necessario. Cucire ora verticalmente lungo ciascuna piega per 5 cm per fissarla. Nel caso di busti molto larghi lasciare le pieghe libere e cucire invece solo orizzontalmente ciascuna piega per fissarla. Ripetere lo stesso processo per il dietro.

Per chi ha una tagliacuci rifinire i fianchi dei trapezoidi. Altrimenti comunque cucire il davanti al dietro con cucitura a 1 cm, rifinirli con forbice zigzag anti sfilacciamento e stirare i margini aperti.

Step 7: Attaccare le fasce del petto al davanti e al dietro del top.

Aprire la fascia del petto il più possibile. Appuntare il davanti e il dietro alla fascia lungo il margine non ripiegato allineando le cuciture dei fianchi. Cucire con cucitura a 1 cm. Stirare le cuciture verso la fascia e ripiegare la fascia a metà per la lunghezza in modo che il margine libero (precedentemente ripiegato a 0,7 cm) vada a coprire la cucitura appena fatta.

Impunturare dal dritto a 0,3 cm dalla cucitura facendo attenzione a comprendere anche l’altro margine ripiegato e chiudere così la fascia. Per non correre rischi altrimenti, imbastire prima lungo il margine ripiegato sul rovescio, poi impunturare  dal dritto e infine rimuovere l’imbastitura.

Step 8: Attaccare le spalline alla fascia.

Riposizionare le spalline sulla fascia seguendo i segni precedentemente fatti. Impunturare più volte (avanti e indietro) lungo la fascia per fissare le spalline.

Step 9: Sfiancatura (opzionale) e rifinitura dell’orlo.

Questo processo serve a dare al top un aspetto un po’ più sfiancato (migliorando la silhouette). Provare a farlo, eventualmente si può sempre rimuovere la cucitura successivamente.

Rivoltare il top sul rovescio e trovare il centro della cucitura del fianco. Fare un segno a 2/2,5 cm dalla cucitura. Ora disegnare una linea curva dalla fascia del petto al segno del centro e da qui all’orlo.

Cucire lungo questa linea, rifinire (se si è sicuri) i margini con forbice zigzag anti sfilacciamento e stirarli aperti.

Orlo inferiore. Piegare il margine a 1 cm, stirare e ripiegare di nuovo a 1 cm. Impunturare. In alternativa fare un orlo invisibile o usare il birillino della tagliacuci.

Step 10: Creare e attaccare le tasche (opzionale).

Piegare i pezzi delle tasche a metà dritto contro dritto. Cucire tutt’attorno con cucitura a 0,7 cm dal bordo, lasciando aperti 5 cm lungo il margine inferiore. Stirare, tagliare gli angoli, rigirare sul dritto, stirare di nuovo.

Posizionare le tasche sul top dove desiderato (ad esempio appoggiate alle cuciture dei fianchi come nella foto all’inizio). Impunturare i lati e il sotto delle tasche chiudendo, via via che si cuce, anche l’apertura del lato inferiore.

Alternative di top senza tasche e senza ruches.

Buon divertimento!

Gentle Birth Method e la mia esperienza di parto

Questo libro è strettamente connesso alla mia esperienza di parto ed è per questo che ne parlo in contemporanea.

Fu un regalo di mia cognata Jane (Dio la benedica!) qualche mese prima del parto ma soltanto quando ormai mancavano meno di due mesi mi misi a leggerlo con la calma e l’attenzione che richiedeva. La mia gravidanza fino ad allora era andata da manuale, una meravigliosa esperienza da augurare ad ogni donna, zero nausee, un botto di energia, tutti i valori sempre a posto.

Io sono una metodica nel leggere i libri, se mi piacciono li seguo con costanza e applicazione altrimenti li lascio perdere. Questo libro al primo impatto mi è sembrato un po’ “new age” e sognante ma comunque sentivo che c’era qualcosa di più profondo…una potenzialità che mi intrigava troppo.

Quindi ho seguito quindi tutti i consigli suggeriti e soprattutto wondermike ha registrato con la sua suadente voce british lo script, cioè il testo, che l’autrice ha pensato come training pre e durante-parto.

Si tratta di due “storielle” di pochi minuti che hanno lo scopo di rilassare il corpo preparando la mente alla visualizzazione del parto oppure di impapare a rifugiarsi, sempre tramite visualizzazione, in un luogo mentale sicuro e segreto che distragga la mente dal dolore.

Ho fedelmente ascoltato queste registrazioni, concentrata e rilassata, per quasi tutti i giorni che mi rimanevano prima della data prevista. Non sono mai stata una grande fan del training autogeno ma ho sentito molto parlare della programmazione neurolinguistica e della sua efficacia. Quanto stavo facendo può essere definito un po’ un misto di queste due tecniche ho quindi pensato che male non potesse fare al massimo non faceva nulla.

Inoltre ho comprato e assunto, su supervisione medica, i rimedi omeopatici che lei consigliava per preparare il corpo al parto e ho fatto scorta di quelli di cui avrei poi potuto aver bisogno durante il parto.

Ho fatto in modo di concordare con ‘ostetrica un possibile uso della piscina per alleviare le doglie e …insomma mille altri accorgimenti per tamponare la paura del parto che mi attanagliava.

Poi è successo che mancavano ancora 2 settimane alla data (da una settimana prendevo i rimedi per “preparare l’utero e ammorbidirlo”) e ad una visita normale di routine l’ostetrica mi manda a casa a preparare la borsa (che confesso non era ancora pronta!) perchè, durante il controllo, viene fuori che manca davvero poco, forse meno di 24 ore…”Se non ci si rivede stanotte” mi dice”torna domani sera alle 7″.

Vado un po’ in panico…anzi quasi svengo dalla paura ma lo shock dura poco e allo stesso tempo comincio a prepararmi psicologicamente a quanto sta per accadere.

Passa la notte e tutta la giornata seguente e io continuo a star bene , vado perfino dal parrucchiere (eh ormai avevo preso appuntamento, mica pensavo arrivasse tanto in anticipo!) e mi faccio un ultimo giretto di shopping di camicie da notte.

Alle 7 quindi siamo lì e da subito appare che sono più pronta di quello che si pensava: la dilatazione è già di qualche centimetro e io non mi sono neanche accorta! Bisogna tornare a casa e prenderla ‘sta famosa borsa ora!

Prima però vado a salutare i miei al volo e faccio incetta di incoraggiamento e di affetto dalla mia mamma e dal mio papà che cercano di darsi un tono per non agitarsi troppo. “Ci vediamo in ospedale quando sarà il momento” mi dicono e dentro di me penso “Chissà tra quante ore…”.

Ma dal momento in cui, borsa alla mano, ci ridirigiamo verso l’ ospedale entro in uno stato di trance in cui la tensione e la paura lasciano il posto ad uno stato di pacifica e rassegnata attesa. Il mio corpo si predispone e la mia mente si preparano a ciò che dovrà succedere, senza timori, senza false aspettative, sono solo lì, io, il mio piccolo (che ancora non sapevo essere un -o) e il suo papà. La sensazione è la stessa di quando ascolto le registrazioni e penso “Chissà che non funzioni almeno un po’ sta cosa…”.

Facciamo l’accettazione e la visita al pronto soccorso ostetrico fa uscire anche le ultime acque rimaste…intanto sono già le otto e non sento alcun male…boh.

Chiamo mia suocera in Inghilterra (madre di 3 figli, nati tutti dopo lunghissime ore di travaglio) le dico che ho paura ma che sono anche molto serena e curiosa, sento tutto il suo amore e il suo incoraggiamento nella sua voce rotta dall’emozione.

Andiamo in corsia a cambiarmi per il travaglio, ci sono altri 3 letti nella camerata di cui uno occupato da una neomamma che dorme. Il mio letto è il numero 17…ops…vabbè tanto mica sono superstiziosa no?

Raggiungiamo l’ostetrica che mi fa subito stendere su un lettino sul fiaco e mi attacca il monitoraggio e una flebo con un mix imprecisato di ossitocina e qualcos’altro …le dico ” Ma io pensavo di poter camminare, fare tutte le varie posizioni, usare la palla, farmi massaggiare…”. “Sì forse dopo” mi dice “intanto vediamo come va, è già buono che secondo me non vai a fare mattina”… “Evviva!!!”  penso, intanto che non ho ancora male facciamo così, tanto ne ho chissà quante di ore di fronte a me per arrampicarmi anche sui muri.

Sono le 8.45 e ancora nessun segno di male…boh. La sensazione di calma e concentrazione permane saldamente.

Finalmente alle 9 arrivano le doglie ma sono come avere il ciclo “Non può essere solo questo…” penso, l’ostetrica mi visita e mi dice che non mi devo fare troppe illusioni ma che senz’altro questo parto durerà meno di quanto temessi, forse si tratta solo di poche ore…ah che notiziona, sono già grata così!

Ore 10 circa, le doglie sono intense ora ma totalmente sopportabili, stringo la mano di wondermike, respiro diligente e mi ritiro nel mio mondo mentale… “Il dolore è ancora accettabile” penso “e lo riesco a dominare così, ma quando sarà peggio altro che lugo segreto…non ci saranno ne santi ne madonne!!!”.

Ore 10.30 circa e adesso il mare si ingrossa davvero, le onde delle doglie sono alte e profonde, sono lunghe ma non tanto da non lasciare uno spiraglio di respiro tra esse. Quando non ci sono contrazioni il mio corpo è perfettamente normale, non sento alcun disagio, alcun dolore…quando l’onda arriva il mio respiro diventa tutto il mio corpo, la mente sprofondata nell’ascolto del mio corpo che si schiude. Sono grata che non sto perdendo il controllo, anzi “è tutto ancora sotto controllo” penso. Il monitoraggio segna un cuore forte e il piccolo si sta dando da fare alla grande per farsi strada, è una benedizione dopo l’altra.

Ore 10.50 l’ostetrica mi visita, usa una luce forte sento che chiama wondermike e gli chiede se la vede..che cosa vede? La testa! Infatti a me viene tanto da spingere…il mio corpo è in uno stato di euforia totale, soffre ma senza esserne travolto, la mia mente è estatica, il cuore mi esce dal petto.

Non ho fatto a tempo a prendere nessuna medicina e non mi sono mai mossa dal mio lettino (altro che palla, piscina, massaggi) un attimo e non perchè costretta ma perchè non ne ho nemmeno sentito la necessità. Wondermike fa appena in tempo a chiamare i mei che schizzano in ospedale.

Da lì è un’attimo…in una pausa tra una doglia e l’altra cammino verso il lettino (famigerato) della sala parto, la ginecologa noto che ha una bel filo di perle al collo, mi presento, scherziamo. La mia adorata osterica mi spiega due tre cosucce dell’ultimo minuto e vvvaiii…proviamo a far nascere il bambino…wondermike è accanto a me e mi incita con delicatezza. Sono commossa di gratitudine per essere già a questo punto.

Una…due…e tre spinte, e dieci minuti dopo è nato.

Sta benissimo e piange, i nonni sentono il vagito in diretta, wondermike piange, leggo nei suoi occhi la gioia indicibile per la fortuna che abbiamo avuto.

Beh, le mie amiche mi hanno un po’ odiato perchè ho perfino avuto la fortuna di avere ancora la messa in piega per le foto di rito del mostrillo appena nato (come se in quei momenti te ne fregasse qualcosa ma a posteriori mi ha aftto ridere la cosa!!!)

Scherzi a parte io non saprò mai con certezza se il merito della nascita tanto facile di Orlando sia stata la preparazione fatta con questo libro o la fisiologia del mio corpo o la pura fortuna, penso un mix di tutti e tre.

Io auguro comunque a tutte le future mamme un’esperienza come la mia e spero che per coloro che leggono e seguono questo libro si verifichino le stesse meravigliose coincidenze che si sono verificate nel mio caso.