“Bambini gelosi” – Nessa Laniado

Non nego che, da brava figlia unica, mi sono goduta immensamente tutto l’amore, i privilegi, le coccole di tutti i membri della mia famiglia, genitori, nonni e zii. Quando ho incontrato Mike però mi sono innamorata anche della sua di famiglia, numerosa, rumorosa, un po’ incasinata, molto poco perfettina ma estremamente allegra, affettuosa e solida. Avere Sebastian è stata una benedizione e non nego che il mio sogno sarebbe avere anche una femminuccia ma vedendo il musino incredulo e triste di Orlando all’arrivo del fratellino usurpatore mi ha spesso preoccupato, ferito e rattristato. Sarà poi così vero che è meglio aver fratelli che no? Si può superare il dolore della perdita dell’esclusiva? Impareranno i bambini a venire a capo dei loro sentimenti di frustrazione e gelosia e a trasformarli in qualcosa di costruttivo?

Fortunatamente questo  libro  mi ha tolto molti dubbi in merito e mi ha illuminato il favoloso mondo dell’esser fratello. Un mondo duro e difficile a volte, irto di frustrazione e di contrasti, perchè no, ma anche un mondo che ti insegna, ora per ora, giorno dopo giorno a gestire le emozioni che ti spaventano o ti rattristano  e ti porta piano piano a dominarle formandoti il carattere.

La gelosia non deve esser vista come un’emozione negativa, è la prova dell’amore del bambino nei confronti dei suoi genitori, “va piuttosto accettata senza troppi complessi”. Così come i conflitti tra fratelli (quando ben gestiti cioè mantenuti ampiamente entro i limiti del pericoloso) sono uno strumento efficace di crescita dei bambini. I fratelli “possono esprimere l’aggressività senza mettere in pericolo il loro legame di fondo”.

Il libro poi offre molti suggerimenti ai genitori su come gestire i litigi (o piuttosto astenersi), cercare di non fare preferenze ma piuttosto riconoscere e stimolare la diversità e l’unicità di ciascun figlio e tante altre strategie pratiche.

Capitoli:
I dubbi prima della nascita
Arriva l'”intruso”
Come nasce la gelosia
I mille volti della gelosia
Come aiutare un bambino geloso
I litigi tra fratelli
Alcune situazioni classiche
L’arte di essere “imparziali”
Le etichette che non si staccano

Missione compiuta

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Siamo tornati a Folgaria questo weekend e siamo stati in questa bellissima casa, dove abbiamo affittato l’appartamento al piano terra. Una casa vecchia ma caratteristica e molto spaziosa.

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Quasi tutto il tempo io l’ho passato al telefono in cerca di appartamenti in affitto per la stagione estiva.

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Abbiamo girato per il paese in lungo e in largo andando a vedere tante case .

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Orlando ha trovato il tempo per andare a fare qualche discesa in slitta col papà.

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Altre volte invece è venuto in giro con me, la nonna e Sebastian e ha fatto il bagnetto ai suoi dinosauri in ogni fontanella del paese.

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Alla fine abbiamo trovvato un appartamento carinissimo in mezzo ai prati ma appena fuori dal paese, con una splendida vista ed un po’ di verde davanti dove Orlando può giocare … aggiudicato! A Luglio saremo lì.

Altra domenica di festa

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Altri festeggiamenti oggi per Orlando e i suoi 3 anni, stavolta con gli zii Alberto, Anna, Luisa e la cugina Giorgia.

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Torta al cioccolato fondente e pere seguendo questa ricetta e stesso rituale dell’accendi e spegni le candeline venti volte.

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Il pomeriggio è poi trascorso tra chiacchere tra grandi e giochi con Orlando.

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In regalo dagli zii gli è arrivato un bellissimo libro pieno di finestrelle da aprire e scoprire ovviamente sui dinosauri.

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Sebastian intanto si è goduto la compagnia ed è stato sveglio quasi tutto il pomeriggio girando tra le braccia delle varie donne di casa.

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La tecnica del “time out” e il mio approccio alle crisi

Non sapevo nel momento in cui l’ho comprato (grazie ai titoli tradotti che sono spesso alquanto devianti) che questo libro fosse proprio quello che descrive la famosa tecnica del “time out” o momento di riflessione che dir si voglia, in cui si allontana il bambino dalla scena che ha scatenato il capriccio, la scenata o la cattiva azione e lo si aiuta a calmarsi prima per poi invitarlo alla riflessione sull’accaduto.

Personalmente avevo cominciato già di mio, senza essere a conoscenza di questo metodo, ad applicarlo con Orlando nel momento in cui i suoi giochi o le sue manifestazioni diventavano pericolose per sè o per gli altri o quando io proprio non ne potevo più della sua iperattività (diciamo pure a volte aggressività). 

Onestamente però non so quanto valido sia il metodo (infatti anche noi qui a casa praticamente non lo si fa più) in quanto mi pare che l’allontanamento, pur a fin di bene, del bambino sia sempre una forma di rifiuto-abbandono in un momento estremamente delicato come la crisi, cioè proprio quando il bambino perde il controllo di sè e si guarda intorno per trovare altrove, soprattutto nel genitore, un limite, un freno, un contenimento della sua incontrollabile emozione. Allontanarsi o allontanarlo è come dire “le tue forti emozioni mi fanno paura e non so come gestirle quindi è meglio che ci separiamo”. Se però non lo sappiamo fare noi, gestire le  emozioni anche quando sono troppo esuberanti che ci spaventano, da chi altri i bambini lo possono imparare?

Un’amica psicologa dell’età evolutiva a cui spesso chiedo consiglio mi ha suggerito invece il metodo migliore per affrontare i momenti di crisi, una combinazione di azione e parola che assicurano il massimo rispetto del bimbo trasformando la distruttività del momento di crisi in una occasione di evoluzione della sua emotività tramite la comprensione delle sue stesse emozioni. La  parte di azione si esplica nel contenimento fisico del bambino tramite un fermo abbraccio (da cui è normale a volte si divincoli anche animatamente) mentre la parola mette in atto l’empatia con cui il genitore dà voce alle emozioni del bimbo parlando per lui (sempre in prima persona), prendendo cioè le sue veci e nominando le emozioni che sono in gioco in quel momento (ad esempio “come sono arrabbiato in questo momento” oppure “spaccherei tutto da quanto sono arrabbiato adesso”o ancora “sono così triste che piango forte forte” oppure “sono così stanco adesso che non ce la faccio più e … etc”).  Quando lo faccio con Orli mi sento un po’ strana e non è facile, ma so, almeno ci spero tanto, che senta che sono lì con lui e per lui in quei momenti e prima o poi riuscirà lui a dare un nome alle sensazioni e più avanti a dominarle, sviarle, calmarle.

Sabato

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Una capatina al parchetto vicino alla nonna dopo aver dormito da lei la notte.

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Qualche commissione qua e là accompagnando mamma e papà.

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Un giro nell’altro parco grande per qualche giro in più nei giochi.

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E infine a casa, anche questo sabato mattina è volato in un attimo!

“Il tuo bambino e…la disciplina” – T. Berry Brazelton

Di facile lettura, pur non aggiungendo nulla di nuovo alle mie conoscenze e strategie, questo libro mi ha interessato perchè volevo vedere cosa ne pensava in materia di disciplina e capricci un nome famoso come Brazelton. Ho trovato utile quà e là qualche suggerimento di cosa dire di fronte a certe richieste o situazioni particolari.

Indice dei capitoli
I punti salienti della disciplina:
I punti salienti – Gli elementi base della disciplina, i primi sei mesi – Dai sette agli otto mesi è tempo di avere dei limiti – Dai nove ai dodici mesi il bambino impara ad interpretare le espressioni dei genitori – Dai dodici ai quattordici mesi – Il secondo anno – La disciplina e lo sviluppo emotivo del bambino – Lo sviluppo morale – L’autostima – Le difese: com’è difficile affrontare la realtà! – Dalla disciplina all’autodisciplina.
Un approccio alla disciplina:
I ricordi che i genitori hanno della disciplina – Adattare la disciplina alle differenze di temperamento – L’influsso dell’esempio dato dai genitori – Il prezzo dell’umiliazione – Le punizioni fisiche – Catturare l’attenzione del bambino – Interpretare il comportamento del bambino – La possibilità di rimediare alla marachella – La forza delle conseguenze – L’importanza del gioco di squadra – L’aiuto degli altri  –
Metodi educativi:
Metodi che generalmente meritano un tentativo – Metodi utili in alcune occasioni (a seconda del bambino e della situazione) – Metodi inutili –
I problemi più comuni legati alla disciplina:
La ricerca continua di attenzione – Richieste insistenti e piagnucolii – Se il bambino morde e picchia (o scalcia o graffia ) – Il comportamento prepotente – I piccoli imbrogli – Le sfide – La disubbidienza – Le bugie – Le prove di forza – La fuga – Quando il distacco è un problema – La rivalità fra fratelli – Il bambino “viziato” – I furti – Le parolacce – L’impertinenza – Le crisi di collera – Fare la spia – Se prendere in giro diventa un’abitudine.
Bibliografia

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Ed ecco che ad aspettare Orlando di ritorno da scuola c’erano tutte le altre sorprese e regali di compleanno.

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Grazie a Bettina per questo splendido libro sulla fattoria.

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Grazie a zia Jane e famiglia per un bellissimo gioco con le carte con gli a animali da accoppiare e metter dentro l’arca di Noè.

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La mamma è riuscita a farti una tortina tra un pisolino di Sebastian e l’altro e abbiam acceso e spento le candeline almeno dieci volte.

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Grazie alla sempre magnifica Mamma F. per questo favoloso berrettino, rigorosamente handmade da lei!

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Grazie a grannie e grandad per uno splendido puzzle gigante con un sacco di dinosauri.

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Tanti auguri amore mio, tre anni meravigliosi son già volati … non ci posso credere! 

 

Che la festa cominci!

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Eccoci ci siamo, il terzo compleanno è arrivato e tra un pianto perchè non si vuole andare a scuola e l’apertura di una cartolina di auguri la giornata di festeggiamenti è cominciata.

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Il primo regalo da parte di daddy è stato già aperto  ed è stato un successo assicurato, un’isola componibile con ambientazioni varie tutte a tema di dinosauri, beh ovviamente visto che siamo in periodo dinosauri ossessivo compulsivo.

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Ma come a tutti i festeggiati che si rispettino non poteva mancare la corona, sempre in tema, questa è opera delle manine sante di Mamma F che mi ha fatto un meraviglioso ensemble decorativo personalizzato!

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Adesso aspettiamo che torni a casa da scuola per continuare la festa.