“Primi anni, primi passi”- Remo H. Largo

Questo libro mi è stato consigliato dalla mia amica Christina. Il Dott. largo è un pediatra svizzero di grande praticità e buon senso.

La traduzione italiana (altrimenti in tedesco) era uscita da poco, dopo che avevo letto ogni tipo di libro possibile sulla routine dei neonati (rispetto dicerti orari per pappa e sonno, etc) e sul suo contrario (allattamento a richiesta, rilassatezza sui tempi, etc) ed ero in piena confusione!

Se avessi letto probabilmente questo libro prima di molti altri mi sarei risparmiata tanta fatica e tante ansie inutili … non dico altro. Comunque il documentarmi sui vari possibili “stili” mi ha anche aiutato a farmi una solida opinione personale, basata sul mio buon senso e sulle mie esigenze.

Sono contenta che questo libro abbi dato conferma e legittimazione a molte mie improvvisazioni di mamma inesperta.

“Our Babies Ourselves” – Meredith F. Small

Questo libro è decisamente uno dei più belli che ho mai letto sulla maternità!

Analizza con taglio antropologico una carrellata di stili genitoriali durante i primi mesi e anni di vita del piccolo. Dal quadro ne emerge una visione assolutamente coinvolgente dell’importanza del contatto fisico genitore-figlio come pratica il più vicino possibile alle esigenze tanto fisiologiche quanto psicologiche del cucciolo di uomo. Queste sono elencate e spiegate con precisione scientifica ma anche con una brillante narrativa ed un calore avvincente. Non manca una critica sana sulla società moderna e su come in mode delle sue esigenze di mercato siano stati sacrificate tante di quelle che sono le esigenze primordiali di un bambino ospedalizzazione del parto e separazione alla nascita; incoraggiamento all’ allattamento artificiale e mancanza di vero supporto a quello naturale; mancanza di contatto fisico col bambino relegato in sdraiette, seggioloni, passeggini, etc; attribuzione al co-sleeping di esser causa di una mancanza di indipendenza nel bambino cresciuto; e via così.

Questo libro ha cambiato il mio modo di essere madre o meglio ha dato conferma a quelli che erano i miei istinti innati. Mi ha aiutato a metter da parte tante convenzioni e raccomandazioni e a seguire il mio cuore e quello che sentivo esser giusto per noi!

P.s.-Il libro è in lingua inglese ma molto scorrevole e facile.

Autobiography of a ONE YEAR OLD

Probably the funniest “parenting” book I have ever red. Ironic but full of big truths it helps you to put everything in perspective and doing so it helps you truly enjoying motherhood!

Il libro più divertente che ho mai letto della mia libreria di mamma. Ironico ma pieno di verità ti aiuta a vedere tutto con una prospettiva divertente che ti aiuta a divertirti nel tuo mestiere di mamma (si sa non facile!).

The no-cry sleep solution

Tra tutti i libri sul sonno dei neonati e bambini che ho letto ( e non sono proprio pochi) questo è quello che mi è piaciuto di più  e che ho trovato più in sintonia con il mio modo di esser mamma.

Al tempo (fino ai 14 mesi circa) Orlando ancora si svegliava di notte dalle 2 alle 4 volte e io lo allattavo per riaddormentarlo (e così dormire un po’ di più anch’io!) ed ero molto stanca di questa situazione.

Per fortuna al mattino non dovevo andare a lavorare (e qui ringrazio sempre wonderMike che provvede per la nostra famiglia) ma comunque 14 mesi di sonno interrotto non sono facili per nessuno penso..

Così dopo aver messo da parte (onestamente alquanto inorridita) il famosissimo Estivill (prestatomi da un’amica) mi sono messa alla ricerca di qualche altro consiglio più consono alla mia mammità e ho trovato questo libro.

L’autrice, dopo aver analizzato i pro e i contro dei vari altri “metodi” promuove un approccio estremamente dolce e graduale al problema sonno (risvegli notturni, addormentamento ma non solo).

Il percorso da lei suggerito, coadiuvato di schede e verifiche varie, non è rapido nè indolore (per la mamma, cioè prevede MOLTA  pazienza e dedizione) ma è sicuramente il più rispettoso del neonato o  bambino piccolo inserendosi perfettamente in quel modello di genitorialità che chiamano attachment parenting.

Devo dire onestamente che non ho nemmeno fatto in tempo a mettere in pratica assiduamente il metodo suggerito dalla Pantley perchè Orlando ha cominciato a svegliarsi meno e quindi io mi sentivo sempre meglio.

Probabilmente lui era semplicemente PRONTO a dormire meglio e questo è quanto. Ora dorme splendidamente le sue 10-11 ore e si sveglia pimpante e allegro…

Quando si sveglia, io lo guardo con un occhio ancora mezzo chiuso … penso tra me e me a tutti i risvegli, a tutte le poppate a tutti i pianti di stanchezza che io mi sono fatta in passato e comunque sorrido perchè in fondo so che invece LUI non ha mai avuto bisogno di piangere !

Morale: penso proprio che i bambini cominciano a dormire bene quando sono fisiologicamente pronti per farlo (e se piangono lo fanno sempre per qualche motivo valido!).

Leggere  un valido testo con buoni e sensati consigli è comunque sempre un aiuto importante per mamme che si sentono perse e stanche. Questo io lo consiglio di cuore!

The Creative Family

Attualmente sto leggendo…

Questo è il libro che sto leggendo attualmente, sempre la mitica Amanda di Soulemama, autrice di Handmade home!

Il libro vive sul mio comodino e appena appoggio Orlando sul letto, dopo averlo addormentato tra le mie braccia (sì sono una di quelle madri snaturate che coccolano i figli per addormentarli!), prendo in mano il libro e mi immergo in questo piccolo universo di creatività familiare, fatta con le cose più semplici ma non per questo meno d’effetto.

Ma, come succede ad altre, questa non sarà una lettura che, una volta finita, metterò da parte. Questo è un libro da tenere sempre aperto e da sbirciare per rinfrescarsi e rinnovarsi nelle idee, per ricaricarsi di nuova energia creativa.

La semplicità della scrittura e la confidenzialità affettuosa dell’autrice sono incredibilmente invoglianti per me, mi sembra quasi un’amica che ti apre le porte del salotto di casa sua per farti sbirciare che cosa succede dentro…è poco bello questo senso di intimità tra mamme? Io lo adoro!

Handmade Home

Per la gioia di noi mamme sartine!

La gioia è stata tanta quando ho ricevuto questo bellissimo libro di Soulemama!

E’ una raccolta di progetti di cucito creativo, semplici ma che possono dare tanta soddisfazione!

Io ho cominciato a mettere a frutto gli insegnamenti dell’autrice Amanda (mamma creativa di 4 bambini – Gesù ma il tempo lei dove lo trova?) e ho confezionato dei banner (come quelli della foto di copertina) per i 4 cuginetti di Orlando con il loro nome.

Non so se, onestamente, hanno gradito di più i bambini o i genitori ma la mia soddisfazione e il benessere provato nel realizzare il progetto sono stati per me impagabili!

Buona lettura e buon cucito a tutte,

Silvia

P.s.- Ringrazio di cuore Vivere semplice e spregiudicato per avermi fatto conoscere segnalandola sul suo blog questa perla!

E queste sono le mie creazioni:

 banner

Gentle Birth Method e la mia esperienza di parto

Questo libro è strettamente connesso alla mia esperienza di parto ed è per questo che ne parlo in contemporanea.

Fu un regalo di mia cognata Jane (Dio la benedica!) qualche mese prima del parto ma soltanto quando ormai mancavano meno di due mesi mi misi a leggerlo con la calma e l’attenzione che richiedeva. La mia gravidanza fino ad allora era andata da manuale, una meravigliosa esperienza da augurare ad ogni donna, zero nausee, un botto di energia, tutti i valori sempre a posto.

Io sono una metodica nel leggere i libri, se mi piacciono li seguo con costanza e applicazione altrimenti li lascio perdere. Questo libro al primo impatto mi è sembrato un po’ “new age” e sognante ma comunque sentivo che c’era qualcosa di più profondo…una potenzialità che mi intrigava troppo.

Quindi ho seguito quindi tutti i consigli suggeriti e soprattutto wondermike ha registrato con la sua suadente voce british lo script, cioè il testo, che l’autrice ha pensato come training pre e durante-parto.

Si tratta di due “storielle” di pochi minuti che hanno lo scopo di rilassare il corpo preparando la mente alla visualizzazione del parto oppure di impapare a rifugiarsi, sempre tramite visualizzazione, in un luogo mentale sicuro e segreto che distragga la mente dal dolore.

Ho fedelmente ascoltato queste registrazioni, concentrata e rilassata, per quasi tutti i giorni che mi rimanevano prima della data prevista. Non sono mai stata una grande fan del training autogeno ma ho sentito molto parlare della programmazione neurolinguistica e della sua efficacia. Quanto stavo facendo può essere definito un po’ un misto di queste due tecniche ho quindi pensato che male non potesse fare al massimo non faceva nulla.

Inoltre ho comprato e assunto, su supervisione medica, i rimedi omeopatici che lei consigliava per preparare il corpo al parto e ho fatto scorta di quelli di cui avrei poi potuto aver bisogno durante il parto.

Ho fatto in modo di concordare con ‘ostetrica un possibile uso della piscina per alleviare le doglie e …insomma mille altri accorgimenti per tamponare la paura del parto che mi attanagliava.

Poi è successo che mancavano ancora 2 settimane alla data (da una settimana prendevo i rimedi per “preparare l’utero e ammorbidirlo”) e ad una visita normale di routine l’ostetrica mi manda a casa a preparare la borsa (che confesso non era ancora pronta!) perchè, durante il controllo, viene fuori che manca davvero poco, forse meno di 24 ore…”Se non ci si rivede stanotte” mi dice”torna domani sera alle 7″.

Vado un po’ in panico…anzi quasi svengo dalla paura ma lo shock dura poco e allo stesso tempo comincio a prepararmi psicologicamente a quanto sta per accadere.

Passa la notte e tutta la giornata seguente e io continuo a star bene , vado perfino dal parrucchiere (eh ormai avevo preso appuntamento, mica pensavo arrivasse tanto in anticipo!) e mi faccio un ultimo giretto di shopping di camicie da notte.

Alle 7 quindi siamo lì e da subito appare che sono più pronta di quello che si pensava: la dilatazione è già di qualche centimetro e io non mi sono neanche accorta! Bisogna tornare a casa e prenderla ‘sta famosa borsa ora!

Prima però vado a salutare i miei al volo e faccio incetta di incoraggiamento e di affetto dalla mia mamma e dal mio papà che cercano di darsi un tono per non agitarsi troppo. “Ci vediamo in ospedale quando sarà il momento” mi dicono e dentro di me penso “Chissà tra quante ore…”.

Ma dal momento in cui, borsa alla mano, ci ridirigiamo verso l’ ospedale entro in uno stato di trance in cui la tensione e la paura lasciano il posto ad uno stato di pacifica e rassegnata attesa. Il mio corpo si predispone e la mia mente si preparano a ciò che dovrà succedere, senza timori, senza false aspettative, sono solo lì, io, il mio piccolo (che ancora non sapevo essere un -o) e il suo papà. La sensazione è la stessa di quando ascolto le registrazioni e penso “Chissà che non funzioni almeno un po’ sta cosa…”.

Facciamo l’accettazione e la visita al pronto soccorso ostetrico fa uscire anche le ultime acque rimaste…intanto sono già le otto e non sento alcun male…boh.

Chiamo mia suocera in Inghilterra (madre di 3 figli, nati tutti dopo lunghissime ore di travaglio) le dico che ho paura ma che sono anche molto serena e curiosa, sento tutto il suo amore e il suo incoraggiamento nella sua voce rotta dall’emozione.

Andiamo in corsia a cambiarmi per il travaglio, ci sono altri 3 letti nella camerata di cui uno occupato da una neomamma che dorme. Il mio letto è il numero 17…ops…vabbè tanto mica sono superstiziosa no?

Raggiungiamo l’ostetrica che mi fa subito stendere su un lettino sul fiaco e mi attacca il monitoraggio e una flebo con un mix imprecisato di ossitocina e qualcos’altro …le dico ” Ma io pensavo di poter camminare, fare tutte le varie posizioni, usare la palla, farmi massaggiare…”. “Sì forse dopo” mi dice “intanto vediamo come va, è già buono che secondo me non vai a fare mattina”… “Evviva!!!”  penso, intanto che non ho ancora male facciamo così, tanto ne ho chissà quante di ore di fronte a me per arrampicarmi anche sui muri.

Sono le 8.45 e ancora nessun segno di male…boh. La sensazione di calma e concentrazione permane saldamente.

Finalmente alle 9 arrivano le doglie ma sono come avere il ciclo “Non può essere solo questo…” penso, l’ostetrica mi visita e mi dice che non mi devo fare troppe illusioni ma che senz’altro questo parto durerà meno di quanto temessi, forse si tratta solo di poche ore…ah che notiziona, sono già grata così!

Ore 10 circa, le doglie sono intense ora ma totalmente sopportabili, stringo la mano di wondermike, respiro diligente e mi ritiro nel mio mondo mentale… “Il dolore è ancora accettabile” penso “e lo riesco a dominare così, ma quando sarà peggio altro che lugo segreto…non ci saranno ne santi ne madonne!!!”.

Ore 10.30 circa e adesso il mare si ingrossa davvero, le onde delle doglie sono alte e profonde, sono lunghe ma non tanto da non lasciare uno spiraglio di respiro tra esse. Quando non ci sono contrazioni il mio corpo è perfettamente normale, non sento alcun disagio, alcun dolore…quando l’onda arriva il mio respiro diventa tutto il mio corpo, la mente sprofondata nell’ascolto del mio corpo che si schiude. Sono grata che non sto perdendo il controllo, anzi “è tutto ancora sotto controllo” penso. Il monitoraggio segna un cuore forte e il piccolo si sta dando da fare alla grande per farsi strada, è una benedizione dopo l’altra.

Ore 10.50 l’ostetrica mi visita, usa una luce forte sento che chiama wondermike e gli chiede se la vede..che cosa vede? La testa! Infatti a me viene tanto da spingere…il mio corpo è in uno stato di euforia totale, soffre ma senza esserne travolto, la mia mente è estatica, il cuore mi esce dal petto.

Non ho fatto a tempo a prendere nessuna medicina e non mi sono mai mossa dal mio lettino (altro che palla, piscina, massaggi) un attimo e non perchè costretta ma perchè non ne ho nemmeno sentito la necessità. Wondermike fa appena in tempo a chiamare i mei che schizzano in ospedale.

Da lì è un’attimo…in una pausa tra una doglia e l’altra cammino verso il lettino (famigerato) della sala parto, la ginecologa noto che ha una bel filo di perle al collo, mi presento, scherziamo. La mia adorata osterica mi spiega due tre cosucce dell’ultimo minuto e vvvaiii…proviamo a far nascere il bambino…wondermike è accanto a me e mi incita con delicatezza. Sono commossa di gratitudine per essere già a questo punto.

Una…due…e tre spinte, e dieci minuti dopo è nato.

Sta benissimo e piange, i nonni sentono il vagito in diretta, wondermike piange, leggo nei suoi occhi la gioia indicibile per la fortuna che abbiamo avuto.

Beh, le mie amiche mi hanno un po’ odiato perchè ho perfino avuto la fortuna di avere ancora la messa in piega per le foto di rito del mostrillo appena nato (come se in quei momenti te ne fregasse qualcosa ma a posteriori mi ha aftto ridere la cosa!!!)

Scherzi a parte io non saprò mai con certezza se il merito della nascita tanto facile di Orlando sia stata la preparazione fatta con questo libro o la fisiologia del mio corpo o la pura fortuna, penso un mix di tutti e tre.

Io auguro comunque a tutte le future mamme un’esperienza come la mia e spero che per coloro che leggono e seguono questo libro si verifichino le stesse meravigliose coincidenze che si sono verificate nel mio caso.