Un dono inatteso…

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Di solito mettevamo le piante in estate su queste mensole (evidentemente i tubi avvolti e lasciati lì dell’irrigazione sono tornati utili come telaio del nido) ma ora direi proprio che non è il caso!

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Ecco cosa abbiamo trovato in terrazzo dopo solo pochi giorni di assenza … che meraviglia!!!

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Usciamo in terrazza ora il meno possibile per non disturbare gli uccelli e aspetteremo che l’uovo si schiuda e la famigliola abbandoni il nido prima di riappropriarci della terrazza.

Certo non sarà facile con la primavera e l’estate in arrivo ma faremo del nostro meglio … qualcuno sa quanto tempo ci vuole per il tutto? E se posso lasciar qualcosa da mangiare per rinforzarsi, cosa posso procurare che non faccia loro male? Urgono consigli!!!

 

Nuove acquisizioni

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Ecco, ci mancava anche una nuova libreria in angolo (sempre fida Ikea) per ulteriori libri, kit artistici, colori e menate varie …

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Io cerco anche di tenere in ordine e soprattutto di non comprare troppe cavolate ad Orli ma tra cose regalate e prestate è una marea in crescita continua … fra poco in salotto tra tavolino, tenda, giochi vari sparsi e banchetto degli attrezzi a momenti non ci muoveremo più.

Vorrà dire che io e Mike andremo fuori in terrazza a stare … che ci vuoi fare!

Ma da che età è che cominciano a giocare in cameretta loro eh?

 

Mini presepe

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Ecco non sarà niente di che ma ogni anno non resisto al non fare un piccolo presepe.

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Correndo il rischio che Orlando lo demolisca l’ho adagiato all’ombra del nostro mastodontico albero.

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E’ piccolo piccolo, fatto tutto di materiali recuperati qui è là ma a me piace e mi fa calore!

Sacchetto di iuta delle castagne come base
Statuette comprate in un pacchettino per 1 € secoli fa
Stella (che sarebbe una pallina per l’albero) con attaccato un nastro per pacchetti dorato
Casetta-stalla recuperata da una delle arche di Noè di legno giocattolo di orli
Carta da pacchi accartocciata per fare le montagne
Legnetti e pignette sporcate di dorato qua e là come decorazione

Veranda

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A proposito ancora di piante ho deciso di fare alcune foto dei miei affezionati esemplari in veranda per registrarne futura memoria. Amo le mie piantine, non sono molte, non sono nulla di che, ma ciascuna di loro significa qualcosa per me ed è legata a ricordi e sensazioni belle. Io spero di dar loro, con le mie cure (seppur non certo professionali) un po’ di quella gioia che loro mi regalano ogni qual volta guardo la finestra e le vedo sullo sfondo. Non avere un giardino ci manca molto ( soprattutto a wondermike, lì in Inghilterra ce l’hanno quasi tutte le case) e lo spazio della terrazza è quanto di più simile abbiamo a disposizione.

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La mia veranda esterna è una tristissima struttura dagli infissi in metallo (stile anni ’70) che solo a guardarla ti vien tristezza. In estate la teniamo sempre aperta e quindi si nota poco ma in inverno la chiudiamo e le mie bambine vanno a svernarci stando riparate mentre io mi godo la vista del verde che mi rincuora.

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Le piante sulla destra sono degli Agapanthus comprati in bulbo per mia mamma durante una vacanza a Madeira (nel lontano 2003), isola spettacolare dalla vegetazione meravigliosa. Lei li ha fatti crescere per qualche anno ma non le fiorivano (eppure ha un pollice verde decisamente pulsante!). Poi mi ha ceduto le piante adulte che hanno improvvisamente cominciato a fare i loro bellissimi fiori ad ombrello viola su uno stelo lunghissimo, è stata pura fortuna ma l’ho presa come un incoraggiamento!

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Il ficus invece è con noi da quando abbiamo comprato queto appartamento, e cioè dal 2006, era la metà di me e adesso fra un po’ mi esce pure dalla finestra della veranda!

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E infine le mie tre grazie grasse del Canova, da sinistra una crassula, con me dalla notte dei miei tempi (direi 10 anni?!), un cactus regalo della mia mamma (almeno 5 anni) e un’altra crassulacea (si dirà così?!) regalo di un mio caro amico Michele che ha una vera passione, nonchè un vero spettacolare “allevamento” di piante grasse in casa (cioè è più una serra che una casa…).

Non mancano poi le aromatiche. Attualmente sopravvivono un origano da 2 anni, una menta da 1 anno, un prezzemolo da 2 anni. Sono passati a miglior vita da poco la mia salvia e il basilico (le ultime foglie hanno fatto onore al pesto fatto con la ricetta di Valentina (anzi di sua mamma!) di Artherapy…mmmmhhhhh bono!

Terrarium

Era un po’ di tempo che pensavo a come portare un po’ di verde dentro casa nei freddi mesi invernali senza ricorrere alle solite piante da appartamento che, seppur bellissime, richiedono magari cure che io non sono in grado (smemorata come sono) di riservar loro.

Non è che il mio pollice verde sia del tutto rinsecchito, per carità, ho una veranda carina con tante piante che mi accompagnano da anni e mi hanno seguito in tutte le mie trasferte ma volevo qualcosa di diverso che fosse anche più decorativo che la sola pianta da casa.

E così navigando qui e là tra i blog ho trovato un po’ di idee interessanti che voglio memorizzare e, prima o poi realizzare:

Questa è la versione di Chez Beeper Bebe che ha pure messo un mini dinosauro per decorare il terrarium, molto “jurassico”!

Ed ecco da dove le arriva l’idea: i terraria di Two Straitght Lines (con tanto di stegosauri), bellissimi così in fila sulla finestra!

Infine questo bellissimo esemplare di terrarium fatto di piante grasse e con tanto di spiegazioni da Martha Stewart.

In più ci sono Terrarium Man (un nome una garanzia!) con tutte le istruzioni per la costruzione dei terraria e il simpaticissimo gnomo di The Garden Helper con altre dettagliate istruzioni.

Angolo merceria

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Ieri wondermike mi ha montato, nel bugigattolo ricavato nella veranda che io chiamo studio, questa scaffalatura metallica (residuo dei pezzi che abbiamo salvato dal suo ufficio ancora quando eravamo a Roma…) che andrà a raccogliere tutto il marasma di pizzi, nastri e ammenniccoli vari di merceria che prima giaceva ammassato dentro a scatoloni dimenticati in un armadio del suo studio.

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Devo dire che riordinare mi dà un grande senso di benessere e quindi anche se fuori c’è una splendida giornata ho scelto di rimanere a casa e spedire Orli e papà da soli al parco per potermi dedicare alla mia sistemazione.

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Per fortuna il tutto è durato non più di una ventina di minuti e finalmente il contenuto delle scatole è stato rismistato con una certa logica e riposto sugli scaffali, hhhoooohhhhh…sospiro di sollievo.

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E adesso? Beh un altro piccolo passo verso il mio rilancio da crafter è stato fatto  e già questo per oggi mi basta. Ho imparato, da quando c’è Orli, di non potermi permettere altro che piccoli passi ma anche a gioirne.